In riferimento all’applicazione dell’art. 20 del Codice appalti, si chiede se sia sostenibile la procedura di seguito indicata che si intende adottare per la realizzazione di un impianto a fune (seggiovia) sito sul territorio comunale.

Premesso che l’Amministrazione Comunale ha inserito nel suo Programma triennale la realizzazione dell’opera sopra indicata, si precisa quanto segue:

• il costo complessivo dell’opera ammonta a circa 6 milioni di euro, come da studio di fattibilita';

• le risorse di cui dispone l’Amministrazione ammontano a 3.700.000 euro.

A fronte di cio', si chiede se e' corretto applicare l’art. 20 procedendo attraverso una convenzione con l’attuale concessionario degli impianti di risalita presenti sul territorio, dal quale acquisire la progettazione con relative autorizzazioni, la posa e i lavori di realizzazione, restando a carico e spese dell’A.C. (per un importo pari alla disponibilita' economica di euro 3.700.000,00) la fornitura per la quale si seguirebbero le regole degli appalti ad evidenza pubblica sopra soglia. Tutto cio' in virtu' di quanto stabilito dal citato art. 20, il quale prevede “Il presente codice non si applica al caso in cui un’amministrazione pubblica stipuli una convenzione con la quale un soggetto pubblico o privato si impegni alla realizzazione, a sua totale cura e spesa e previo ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni, di un’opera pubblica o di un suo lotto funzionale o di parte dell’opera prevista nell’ambito di strumenti o programmi urbanistici, fermo restando il rispetto dell’art. 80”.

Si chiede altresi' se sia possibile nella medesima convenzione prevedere la concessione dell’impianto a favore del soggetto privato convenzionato, senza che cio' possa essere considerato elusione delle altre forme di affidamento mediante partenariato pubblico/privato, in quanto intesa come forma di remunerazione del capitale investito.