Il 9 dicembre di ogni anno ricorre la Giornata Internazionale contro la corruzione, un’occasione per porre l’attenzione sulle conseguenze di un fenomeno sociale, politico ed economico che colpisce tutti i Paesi, priva i cittadini di diritti fondamentali, rallenta lo sviluppo economico, mina le Istituzioni e lo Stato di diritto.In occasione della Giornata internazionale contro la corruzione 9 dicembre 2020, l’ANAC, congiuntamente ad Assonime e Unidroit, ha organizzato un convegno dedicato al rating d’impresa, di legalità e di sostenibilità.
Tutti gli anni, l'Ente - analogamente all'esempio ANAC- potrebbe cogliere l'occasione del 9 dicembre per aderire alla Giornata contro la corruzione, diffondendo all'interno e all'esterno dell'Ente le principali INFORMAZIONI e DATI sulla strategia anticorruzione attuata a livello internazionale, nazionale, regionale, territoriale e a livello dell'Ente medesimo.
A tal fine possono essere utili le seguenti informazioni.
Il 31 ottobre 2003, l’Assemblea Generale dell’ONU, in risposta al crescente fenomeno della corruzione e alla minaccia che rappresenta per la stabilità e la sicurezza, ha adottato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (United Nations Convention against Corruption). La Convenzione, entrata in vigore nel dicembre 2005, rappresenta uno degli strumenti più innovativi ed è il primo strumento giuridico vincolante nella lotta contro la corruzione: mira a promuovere un approccio globale e multisettoriale per prevenire e combattere il fenomeno, anche in considerazione della sua dimensione transnazionale; prevede misure di prevenzione e la criminalizzazione delle principali forme di corruzione.
Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti nell’ Agenda 2030, l’obiettivo 16 “Pace, giustizia e istituzioni forti”, fa particolare riferimento alla necessità di ridurre la corruzione e gli abusi di potere come uno dei traguardi da raggiungere entro il 2030. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo richiede misure efficaci e istituzioni inclusive, responsabili e trasparenti. Le istituzioni sane, capaci di far fronte alla criminalità, catalizzano il cambiamento positivo delle società.
Per promuovere la campagna della giornata internazionale, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e UNODC hanno sviluppato lo strumento Uniti contro la corruzione per lo sviluppo, la pace e la sicurezza. Indirizzato a tutti i settori delle società, esso indica misure concrete attraverso le quali combattere la corruzione.
Per quanto riguarda la situazione italiana, rispetto al fenomeno della corruzione, uno dei documenti più recenti e completi è lo studio realizzato dall’Istituto internazionale delle Nazioni unite per la ricerca sul crimine e la giustizia. L’indagine, basata sui dati forniti da forze dell’ordine e autorità giudiziarie, evidenzia le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale e la complessità crescente della zona grigia in cui si muovono i gruppi criminali, sempre più abili a occultare profitti illegali. "Sebbene i mercati illegali rimangano la principale fonte di profitto per i gruppi della criminalità organizzata in Italia, in particolare per Camorra, 'Ndrangheta e Cosa nostra – si legge nel report - vi sono prove crescenti di infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia legale". Il fenomeno della corruzione non si ferma nemmeno in tempi di crisi e anche questo periodo di emergenza determinato dalla pandemia non fa eccezione. Nel 2020, miliardi di fondi sono stati mobilitati per l’acquisto di attrezzature mediche e per sostenere l’economia, supportando le imprese più duramente colpite dalla crisi. "La risposta al virus – scrive António Guterres, Segretario generale delle Nazioni unite – sta creando nuove opportunità di sfruttare un controllo debole e una trasparenza inadeguata, dirottando i fondi lontano dalle persone nel momento di maggior bisogno". Quello del Segretario generale, in occasione della Giornata internazionale, è un invito a tutti i leader e governi a essere trasparenti e responsabili e utilizzare tutti gli strumenti forniti dalla Convenzione. La pandemia ha, senza dubbio, aumentato il rischio di corruzione in Italia, lo dice l'Ue Nel suo rapporto sullo stato di diritto, la Commissione europea lancia il monito sul rischio di infiltrazioni a causa della crisi del Covid-19, complice "la lentezza della giustizia"; l'esecutivo di Bruxelles critica anche il decreto semplificazioni dell'anno scorso e invita a seguire le raccomandazioni del Consiglio d'Europa per quanto riguarda la riforma del Csm
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