In allegato viene reso disponibile il:
Al riguardo si ricorda quanto segue.
Al PTPCT deve essere allegata la matrice del rischio del contesto esterno.
Conseguentemente, vanno aggiornate:
L’aggiornamento dell'analisi del contesto esterno, Che costituisce il presupposto per l'elaborazione della matrice del rischio e per la valutazione del rischio del contesto esterno, ha come duplice obiettivo quello di:
Si tratta di una fase preliminare indispensabile, se opportunamente realizzata, in quanto consente all'amministrazione di definire la propria strategia di prevenzione del rischio corruttivo anche, e non solo, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e dell’ambiente in cui opera. In particolare, l’analisi del contesto esterno consiste nell’individuazione e descrizione delle caratteristiche culturali, sociali ed economiche del territorio o del settore specifico di intervento (ad esempio, cluster o comparto) nonché delle relazioni esistenti con gli stakeholder e di come queste ultime possano influire sull’attività dell’amministrazione, favorendo eventualmente il verificarsi di fenomeni corruttivi al suo interno. In altri termini, la disamina delle principali dinamiche territoriali o settoriali e influenze o pressioni di interessi esterni cui l’amministrazione può essere sottoposta costituisce un passaggio essenziale nel valutare se, e in che misura, il contesto, territoriale o settoriale, di riferimento incida sul rischio corruttivo e conseguentemente nell’elaborare una strategia di gestione del rischio adeguata e puntuale.
Da un punto di vista operativo, l'aggiornamento dell’analisi del contesto esterno è riconducibile sostanzialmente a due tipologie di attività:
Con riferimento al primo aspetto, è opportuno che l’amministrazione utilizzi dati e informazioni sia di tipo “oggettivo” (economico, giudiziario, ecc.) che di tipo “soggettivo”, relativi alla percezione del fenomeno corruttivo da parte degli stakeholder.
Le informazioni possono essere ricavate da fonti diverse, esterne ed interne all’amministrazione e potrebbero confluire in banche dati digitali, comuni ed interoperabili, a disposizione delle amministrazioni dello stesso territorio o settore d’intervento.
Fonti esterne
Riguardo alle fonti esterne, l'aggiornamento dei dati va effettuatto reperendo una molteplicità di dati relativi al contesto culturale, sociale ed economico attraverso:
Particolare importanza rivestono i dati giudiziari relativi a:
reperibili attraverso diverse banche dati (ISTAT, Ministero di Giustizia, Corte dei Conti o Corte Suprema di Cassazione).
Può essere molto utile inoltre:
Fonti interne
Riguardo alle fonti interne, l'aggiornamento dei dati va effettuatto utilizzando:
La scelta dei dati da utilizzare per realizzare l’aggiornamento dell'analisi del contesto esterno deve essere ispirata a due criteri fondamentali:
a) la rilevanza degli stessi rispetto alle caratteristiche del territorio o del settore;
b) il bilanciamento delle esigenze di completezza e sintesi, dal momento che l’amministrazione dovrebbe reperire e analizzare esclusivamente i dati e le informazioni utili ad inquadrare il fenomeno corruttivo all’interno del territorio o del settore di intervento.
In altri termini, in sede di aggiornamento, è importante selezionare ed analizzare le informazioni e i dati in maniera non acritica ma funzionale alla realizzazione delle fasi di identificazione e analisi degli eventi rischiosi nonché di individuazione e programmazione delle misure specifiche di prevenzione. A tal fine può rivelarsi utile che nel PTPCT venga fornita evidenza specifica di come l’analisi di contesto esterno abbia portato elementi utili:
Infine, l’aggiornamento dell'analisi di contesto può beneficiare di attività di collaborazione tra amministrazioni che operano in uno stesso territorio o nello stesso settore e che potrebbero disporre di risorse e capacità di acquisizione e analisi dei dati diverse, realizzando in tal modo economie di scala, e producendo analisi congiunte. Ai sensi di quanto previsto dall’art. 1, co. 6, della l. 190/2012, le Prefetture territorialmente competenti possono fornire, su richiesta degli enti locali, un supporto tecnico e informativo anche nell’ambito della consueta collaborazione con detti enti.
Analogamente, anche le “zone omogenee” delle città metropolitane, possono rappresentare un utile riferimento per i comuni del territorio ai fini dell’aggiornamento dell'analisi del contesto esterno, così come le Province possono fornire un supporto agli enti locali che ricadono nel relativo ambito territoriale (cfr. parte speciale del PNA 2016, Approfondimento I, “Piccoli Comuni”).
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