Nel corso del 2019, l’ANAC ha dato avvio al Progetto sperimentale sulla Trasparenza (di seguito “Progetto Trasparenza”), che tra le principali finalità annovera lo studio di come si pone nella pratica la richiesta di trasparenza a circa sette anni dall’entrata in vigore del d.lgs. 33/2013 e di quale sarà la potenziale domanda di trasparenza nel futuro. Nell’ambito del Progetto è stata condotta, tra le altre, una prima attività di ricerca elaborando i riscontri ricevuti a un questionario - inviato ai RPCT e, per conoscenza, ai relativi OIV, di un campione di città capoluogo, città metropolitane, università, regioni e società partecipate da ministeri - articolato in tre domande di carattere generale a risposta aperta e in alcune domande specifiche riportate in una tabella che riproduce l’attuale strutturazione di “Amministrazione Trasparente” e la schematizzazione degli obblighi di pubblicazione di cui all’attuale Allegato 1 alla delibera ANAC n. 1310/2016. L’alto tasso di partecipazione e la qualità dei riscontri inviati dai RPCT, oltre a confermare l’importanza e la rilevanza di tali di attori nel sistema della trasparenza amministrativa, ha permesso di raccogliere molteplici considerazioni costruttive e proposte di miglioramento. I riscontri ottenuti hanno infatti fornito un ricco materiale conoscitivo che è stato elaborato in un ampio report pubblicato sul sito istituzionale dell’Autorità. Nel report si fa riferimento ad alcune considerazioni espresse in modo ricorrente dai rispondenti che vengono collocate, anche tenendo conto del dibattito scientifico nazionale e internazionale in materia, in dieci temi di carattere generale, che è stato possibile identificare dalla lettura e analisi sistematica dei riscontri. Si tratta di temi generali, ciascuno approfondito riportando sia alcune citazioni tratte dalle risposte al questionario ricevute dai diversi RPCT sia una elaborazione e approfondimento delle stesse. Questi dieci temi fanno riferimento: al rapporto tra modello “centralizzato” e modello “decentralizzato” della trasparenza, evidenziando alcune caratteristiche peculiari dei due approcci e potenzialità di applicazione; alla differenziazione degli obblighi di pubblicazione per tipologia di organizzazione e al ruolo delle “organizzazioni intermedie” nelle politiche della trasparenza, ovvero le associazioni, le federazioni o comunque gli enti che promuovono il coordinamento di più amministrazioni, in termini di “regolazioni di secondo livello” e verifiche specifiche per settore; all’esigenza di trovare un equilibrio nel pensare la numerosità degli obblighi di trasparenza per contrastare l’entropia informativa che causa la difficoltà per gli utenti di orientarsi nella molteplicità di dati e documenti presenti sui siti istituzionali; alla necessità di concepire la digitalizzazione come una pre-condizione necessaria per le politiche di trasparenza attiva; all’opportunità di continuare ad investire sulla interoperabilità delle banche dati per sfruttarne il potenziale dei contenuti anche a fini della trasparenza; all’uso di tecnologie “smart” che consentano una più efficace, efficiente ed innovativa pubblicazione e fruizione dei dati e informazioni pubblicati; alla sempre crescente importanza della pubblicazione di dati in formato aperto per renderne possibile il riuso e per intercettare le opportunità offerte del grande filone tematico dei big data; a una “trasparenza fondata sulla domanda”, intesa come interesse manifestato nel tempo da stakeholder e cittadini per determinate tipologie di dati e documenti sui quali di conseguenza porre particolare attenzione nelle modalità di pubblicazione; al rapporto tra privacy e trasparenza in una prospettiva di bilanciamento dei due diritti/esigenze; alle norme e pratiche di prevenzione della corruzione, e in particolar modo al pilastro della trasparenza, che da adempimento amministrativo sembrano essere entrare nella cultura organizzativa delle amministrazioni/società. Il report ha approfondito, inoltre, alcuni specifici temi riferiti alla standardizzazione e semplificazione, posti dai RPCT per ridurre il carico di lavoro e gli oneri delle amministrazioni e al contempo aumentare la reperibilità e fruibilità dei contenuti da parte degli utenti interessati. In merito, dall’analisi dei riscontri ottenuti, con riferimento alle sotto-sezioni di “Amministrazione/Società Trasparente” sono emerse esigenze e proposte di innovazioni sia a quadro normativo vigente sia in prospettiva, da tenere in considerazione per eventuali modifiche delle fonti normative alla luce dell’esperienza di questi anni. Più che la riduzione del catalogo degli obblighi, che le amministrazioni confermano sostanzialmente di aver imparato a gestire, per la maggior parte delle sotto-sezioni esaminate è stata manifestata l’esigenza di modelli standardizzati e differenziati per tipologia di organizzazione, di modalità per la pubblicazione sotto forma di “informazioni riassuntive” per alcune categorie di contenuti, di modalità di pubblicità dei dati basate sull’uso dagli strumenti dell’ICT per rendere più reperibili, fruibili, confrontabili e potenzialmente riutilizzabili i dati. In particolare nel report, considerando la ricorrenza di considerazioni e spunti forniti dagli RPCT, sono stati effettuati specifici approfondimenti di carattere normativo e metodologico sulle seguenti sotto-sezioni/obblighi di pubblicazione: “Organizzazione e Personale”; “Consulenti e collaboratori”; “Scadenzario degli obblighi amministrativi”; “Performance”; “Enti controllati”; “Sovvenzionicontributi - sussidi-vantaggi economici”; “Bandi di gara e contratti”; “Dati sui pagamenti”; “Opere pubbliche”; “Informazioni ambientali”. Nel report, infine, è stata presentata in modo analitico l’elaborazione sui riscontri ottenuti dagli RPCT con riferimento agli item della survey a risposta chiusa per ciascun obbligo di pubblicazione di “Amministrazione Trasparente”. Il report, dall’elaborazione di insieme dei riscontri ricevuti, ha documentato che, nella visione di “operatori qualificati” quali gli RPCT, le iniziative in materia di trasparenza sono ormai un aspetto centrale di ogni amministrazione pubblica meritevole di una specifica valorizzazione. A sette anni dall’emanazione della legge 190/2012 e poco meno del d.lgs. 33/2013 ,è già questo un forte e importante segnale da cogliere della maturità delle politiche di trasparenza e prevenzione della corruzione, che sono entrate non soltanto nelle pratiche amministrative in quanto diretta applicazione di riforme e norme, ma ancor di più sono diventate parte del substrato culturale degli operatori delle amministrazioni pubbliche e un diritto riconosciuto ed esercitato da parte dei cittadini.
Fonte: Anac Progetto trasparenza > Prevenzione della corruzione e della trasparenza
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