La vigilanza d’ufficio nel corso del 2019 si è svolta principalmente sulla base delle ispezioni in materia di trasparenza effettuate in collaborazione con la Guardia di Finanza. Nel corso dell’anno, in particolare, si è portata a esaurimento l’attività conseguente agli accertamenti ispettivi rientranti nei piani ispettivi dell’Autorità 2017/2018. Al riguardo, si deve premettere che con l’annuale “delibera OIV” l’Autorità chiede agli OIV, o agli altri organismi con funzioni analoghe, istituiti presso le pubbliche amministrazioni, gli enti e le società di cui all’art. 2-bis del d.lgs. 33/2013, di attestare l’assolvimento di specifiche categorie di obblighi di pubblicazione, di anno in anno individuati tra i numerosi obblighi di cui al d.lgs. 33/2013. Gli obblighi così annualmente identificati vengono, quindi, utilizzati come base per lo svolgimento delle ispezioni in materia di trasparenza, nell’ambito delle quali vengono aggiunti ulteriori obblighi specifici in relazione alla natura dell’ente da ispezionare. Nel corso del 2019 l’Autorità, in particolare, ha proceduto ad avviare e concludere l’attività di vigilanza in materia di obblighi di trasparenza a seguito degli accertamenti sui Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza svolti dalla Guardia di Finanza presso sei università pubbliche italiane nel 2018. Nelle relazioni ispettive sono state infatti rappresentate diffuse carenze nella sezione “Amministrazione Trasparente” di tutte le università monitorate, ad eccezione di un solo caso. L’Autorità ha, dunque, effettuato un monitoraggio aggiuntivo dei rispettivi siti web istituzionali, dal quale sono emerse criticità riferite principalmente alle seguenti sotto-sezioni: “Performance”; “Bandi di concorso”; “Bandi di gara e contratti”; “Titolari di incarichi dirigenziali”; “Consulenti e collaboratori”; “Altri contenuti-accesso civico”; “Sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici”; “Società partecipate”; “Controlli e rilievi amministrazione”. L’interlocuzione dell’Autorità con i RPCT delle università ha peraltro consentito di definire l’attività di vigilanza in ragione del venir meno della maggior parte delle criticità emerse, con invito a porre rimedio alle residuali carenze persistenti. Ulteriori accertamenti ispettivi che hanno dato vita ad attività di vigilanza hanno riguardato 9 città metropolitane e2 aziende sanitarie. Anche in questi casi, nelle relazioni degli ispettori sono state rappresentate alcune carenze nella sezione “Amministrazione Trasparente”, con un discreto livello di aderenza alla normativa di settore. L’Autorità ha, dunque, effettuato a cascata un monitoraggio aggiuntivo dei siti web istituzionali, dal quale sono emerse criticità riferite, per tutti gli enti vigilati, alla sotto-sezione “Titolari di incarichi dirigenziali” e, soltanto per alcuni di essi, alle sotto-sezioni “Controlli e rilievi sull’amministrazione”, “Enti controllati”, “Consulenti e collaboratori”, “Bandi di gara e contratti”, “Pagamenti dell’amministrazione”, “Bilanci”, “Titolari di incarichi politici”, “Performance”. Tenuto conto dell’implementazione dei siti web, l’Autorità ha definito l’attività di vigilanza invitando a porre rimedio ad alcune residuali criticità persistenti. Ulteriore attività di vigilanza a seguito di ispezione è stata avviata nei confronti di quattro Autorità di sistema portuale. Nelle relazioni degli ispettori sono state infatti rappresentate diverse carenze nella sezione Amministrazione Trasparente” dei suddetti enti ed è stato, dunque, effettuato un monitoraggio aggiuntivo dei siti web istituzionali degli stessi, dal quale sono emerse criticità residuali. L’attività di vigilanza ha portato comunque ad un adeguamento agli obblighi di pubblicazione degli enti in questione, in particolare con interventi sulle sotto-sezioni “Controlli e rilievi sull’amministrazione” e “Bandi di gara”.
Fonte: Anac Progetto trasparenza > Prevenzione della corruzione e della trasparenza
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