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02/06/2020 Progetto Trasparenza > Piano Nazionale Anticorruzione - Piattaforma per l'acquisizione dei Piani

  • Piattaforma per l’acquisizione dei Piani

Direttamente collegato al PNA e in virtù della previsione secondo cui i PTPCT devono essere trasmessi ad ANAC (art. 1, co. 8, l. 190/2012), l’Autorità, in collaborazione con l’Università Tor Vergata di Roma e l’Università della Campania ‘‘Luigi Vanvitelli’’, ha sviluppato una piattaforma, online sul sito istituzionale dal 1 luglio 2019, per la rilevazione delle informazioni sulla predisposizione dei PTPCT e sulla loro attuazione. Data la natura sperimentale del progetto si è valutato di delimitare l’operatività della piattaforma unicamente alle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, co. 2, del d.lgs. 165/2001, agli enti pubblici economici, agli ordini professionali e alle società in controllo pubblico. La rilevazione delle informazioni avviene somministrando, attraverso la piattaforma, specifici questionari, volti ad indagare le principali dimensioni del processo di gestione del rischio corruttivo, ovvero - l’analisi del contesto esterno; - la mappatura dei processi; - l’identificazione degli eventi rischiosi; - la valutazione e ponderazione del rischio; - il trattamento del rischio attraverso l’individuazione di misure di prevenzione. La compilazione dei questionari avviene in due fasi: la prima al termine della redazione del Piano Triennale, corrispondente alla fase di programmazione delle attività e delle misure di prevenzione, la successiva invece volta al monitoraggio e rendicontazione dell’attuazione delle attività e misure programmate, che si conclude entro la fine dell’anno (o al più entro il primo mese dell’anno successivo). Al termine della rendicontazione, la piattaforma PTPC consente agli RPCT di scaricare un documento editabile contenente una sintesi delle informazioni acquisite mediante i questionari. Questo documento può essere utilizzato come bozza per la redazione della relazione annuale che gli RPCT sono tenuti a pubblicare annualmente sul sito istituzionale, come previsto dall’art. 1, comma 14, della legge 90/2012. In assenza della piattaforma, l’obbligo di pubblicazione della relazione annuale viene assolto tramite la compilazione e pubblicazione di un foglio elettronico predisposto. Il nuovo formato di redazione della relazione annuale consente una più semplice fruizione delle informazioni per tutti gli stakeholder rispetto al foglio di calcolo: infatti, quest’ultimo ha come principale obiettivo quello di consentire all’Autorità un’immediata analisi dei dati pubblicati, mentre con la piattaforma PTPC i dati sono già stati acquisiti ed è possibile produrre una relazione annuale standardizzata e leggibile da una platea più ampia. L’adozione di una piattaforma informatica, che acquisisca in modo sistematico le informazioni salienti sulla programmazione e attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e sulle misure per la trasparenza, consente una dettagliata e approfondita analisi statistica dei dati, facilitando l’ANAC sia nell’attività di vigilanza che nell’attività di studio e analisi dei fenomeni corruttivi. Sebbene la piattaforma sperimentale sia disponibile solo a partire al 1 luglio 2019, ha già suscitato un certo interesse nelle amministrazioni pubbliche: in particolare, alla data del 28 febbraio 2020 hanno aderito alla piattaforma 2134 organizzazioni tra pubbliche amministrazioni e società pubbliche, fornendo i dati sulla fase programmatoria. A fronte di 2.134 organizzazioni, sono 1.706 i RPCT che si sono registrati alla Piattaforma: 266 di essi (15,6%), quindi, ricoprono tale funzione per più di un ente, fino ad un massimo di 9, e questa è una situazione che si verifica principalmente presso i comuni, in analogia a quanto accade per l’incarico di segretario comunale. Analizzando la formazione universitaria, post-universitaria e le esperienze lavorative dichiarate dai RPCT, si osserva che - il 9% di essi non è laureato, dichiarando come titolo di studio il diploma di scuola secondaria di II grado; - il 21,5% dei laureati ha almeno un titolo di formazione postlaurea, secondo la distribuzione seguente: - per quanto riguarda le esperienze lavorative maturate nei settori ritenuti più attinenti al ruolo del RPCT, si rileva una prevalenza delle tematiche della trasparenza e dei contratti pubblici e, di contro, un fabbisogno formativo nel campo del risk management e dell’analisi organizzativa e reingegnerizzazione dei processi; - di contro, il 16,5% dei RPCT (281, operanti presso 301 enti) afferma di non aver maturato alcuna esperienza nei settori suelencati, e questo potrebbe essere il segnale di una scelta forzata (per mancanza di personale adeguato), o quanto meno non ponderata, nell’attribuzione dell’incarico di RPCT. Si precisa che la natura sperimentale della piattaforma non consente, attualmente, di avere un quadro esaustivo sulle modalità con cui vengono predisposti e attuati i Piani all’interno degli enti, ma è possibile comunque delineare orientamenti, tendenze e trarre spunti interessanti sulle evoluzioni future dello strumento, sulla base delle risposte fornite dalle amministrazioni che si sono accreditate spontaneamente al sistema. Ritenendo poco significativo il campione delle società pubbliche o in controllo pubblico, è stata effettuata una prima analisi dei dati acquisiti per le amministrazioni pubbliche, dalla quale si evince che il processo di redazione ed approvazione del PTPC ha visto il coinvolgimento sia degli organi di indirizzo politico-amministrativo (86%) sia degli stakeholder esterni (68%). Solo il 33% degli RPCT dichiara un’adeguata struttura di supporto alle attività di prevenzione della corruzione. In merito all’analisi dei rischi, le amministrazioni procedono con l’analisi del contesto esterno (80%) e quello interno (94%) realizzando la mappatura dei processi (90%). In termini di misure generali, la ormai consolidata misura consistente nell’adozione di un codice di comportamento è prevista dal 96% delle amministrazioni, mentre la programmazione della rotazione ordinaria e di quella straordinaria risultano ancora in sofferenza (rispettivamente 32% e 30%). In relazione all’inconferibilità e incompatibilità degli incarichi e conferimento di incarichi extra istituzionali, la gran parte delle amministrazioni (85%) ha previsto l’adozione di misure. Anche il Whistleblowing risulta oramai nei piani del 89% delle amministrazioni. Va precisato che quest’analisi è stata effettuata unicamente sui dati raccolti dalla piattaforma, dati che sono stati inseriti dalle amministrazioni interessate a partecipare al progetto sperimentale. L’utilizzo di tale sistema faciliterà gli adempimenti da parte del RPCT e consentirà di ottenere dati e informazioni sull’operato delle amministrazioni, migliorando la conoscenza del fenomeno della corruzione da parte di ANAC consentendole anche di condurre analisi qualitative dei dati grazie alla sistematica e organizzata raccolta delle informazioni e, dunque, di poter rilevare le criticità dei PTPCT e migliorare, di conseguenza, la sua attività di supporto alle amministrazioni. L’innovazione principale introdotta dalla piattaforma consiste nell’introduzione di un processo di standardizzazione della compilazione e costruzione del documento dei Piani Triennali, in quanto la composizione degli argomenti è strutturata secondo delle regole condivise ed allo stesso tempo diversificate per le varie amministrazioni in base al comparto, pur consentendo una capillare copertura di tutti i contenuti salienti e fondanti del Piano Triennale. D’altro canto, la compilazione dei campi della piattaforma permetterà, invece, agli RPCT di avere una migliore conoscenza e consapevolezza dei requisiti metodologici più rilevanti per la costruzione del PTPCT; monitorare nel tempo i progressi del proprio PTPCT; conoscere, in caso di successione nell’incarico di RPCT, gli sviluppi passati del PTPCT; effettuare il monitoraggio sull’attuazione del PTPCT; produrre la relazione annuale.

Fonte: Anac Progetto trasparenza > Prevenzione della corruzione e della trasparenza

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