Anac ha adottotato analisi relative alla molteplicità di fonti informative dalle quali trarre dati qualiquantitativi al fine di rappresentare il fenomeno corruttivo nella sua componente emersa, individuare segnali della sua possibile evoluzione sotterranea, catturarne l’evoluzione nel tempo e individuare particolari aree di rischio, anche al fine di progettare/individuare indicatori, red flags, early warnings. Le fonti informative che si intende analizzare per trarne dati quali-quantitativi sono i pertinenti atti giudiziari disponibili, interviste semi-strutturate e operatori qualificati e con “testimoni privilegiati” (quali ad esempio magistrati) e successivamente gli archivi con i prodotti di ricerca (articoli, monografie, etc.) e i media sia tradizionali sia “2.0” (articoli pubblicati su giornali, su siti internet; interazioni, trend, tag, hashtag, sentiment, sui social media e altri data analytics). Oggetto di particolare interesse è la mappatura e l’analisi qualiquantitativa delle sentenze pronunciate sia dalla Corte dei Conti sia dalle Corti di Appello per i reati di concussione e corruzione, al fine di costruire una rappresentazione articolata del fenomeno corruttivo. Ed inoltre, l’analisi approfondita di casi emblematici di corruzione emersi negli ultimi anni da selezionare con la collaborazione di magistrati impegnati nei reati contro la pubblica amministrazione, nonché la raccolta di ulteriori informazioni attraverso interviste semi-strutturate con testimoni privilegiati (in particolare magistrati e altri eventuali attori chiave) esperti in relazione a procedimenti per i medesimi reati. Ad integrazione della lettura soggettiva della documentazione, si utilizzerà la metodologia dell’analisi di contenuto quali-quantitativo per analizzare in modo sistematico il nesso esistente tra le ipotesi formulate e il contenuto della documentazione giudiziaria. Le pronunce giurisprudenziali disponibili verranno “codificate” attraverso l’utilizzo di un codebook che consentirà di estrapolare dati utili all’elaborazione al fine di individuare, tra gli altri aspetti, “anomalie” riscontrabili rispetto a modalità di emersione dei casi, dinamiche interne ai fenomeni di corruzione, risorse utilizzate, proiezioni “esterne” al processo decisionale. Anche le altre fonti informative verranno sottoposte, per quanto possibile, a processi di codifica che consentano una elaborazione quantitativa, da affiancare all’analisi qualitativa nella forma della descrizione di casi/contesti/dinamiche di corruzione emblematici e ad altre forme di elaborazione qualitative. L’obiettivo finale di tali analisi, oltre all’aspetto descrittivo di sintesi, è l’elaborazione/individuazione di indicatori di rischio, red flags, early warnings dei fenomeni corruttivi, da verificare con l’applicazione/simulazione a singoli casi test per validarne la robustezza anche attraverso l’utilizzo di strumenti di analisi statistica.
Fonte: Anac Progetto trasparenza > Prevenzione della corruzione e della trasparenza
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