Una serie di considerazioni e spunti offerti dai RPCT in occasione dell’indagine relativa al Progetto Trasparenzpotrebbero essere riassunti in espressioni del tipo “per una trasparenza smart” o “per una trasparenza 2.0”. Alcune amministrazioni, infatti, risolta nel tempo l’emergenza di dare attuazione al quadro normativo relativo agli obblighi di pubblicazione ed avendo nel frattempo maturato una solida cultura della trasparenza amministrativa evidentemente anche attraverso rapporti proficui con i relativi stakeholder, si spingono a pensare la trasparenza del futuro, immaginando modalità e strumenti per “Amministrazione Trasparente” quali: il “mobile first”, applicazioni dedicate per dispositivi mobili per agevolare la navigazione nei contenuti, infografiche per esplicare i dati e rappresentare flussi e processi; notifiche “push” SMS e Feed RSS a seguito di aggiornamento dei contenuti; cruscotti di indicatori per sintetizzare i dati più rilevanti pubblicati; georeferenziazione di alcune tipologie di dati e informazioni. L’approccio “mobile first” parte dalla presa d’atto di un fenomeno che è già avvenuto e di cui siamo tutti testimoni, ovvero il fatto che la gran parte del traffico dati internet e della consultazione di pagine web avviene ormai attraverso dispositivi mobili (cellulari in primis) e in prospettiva tale fenomeno non potrà che riguardare anche le pagine web delle amministrazioni pubbliche. Per questo motivo, nel ripensare una standardizzazione del modo di presentare i contenuti di “Amministrazione Trasparente” bisognerà tenere nel dovuto conto questa tendenza, privilegiando modalità di pubblicazione dei dati ad esempio in formato html/xml (auto-adattabile a seconda dello strumento di consultazione) rispetto alle classiche rappresentazioni in tabelle statiche. In termini generali, bisognerebbe inoltre tener presente la raccomandazione di non riempire troppo le singole pagine web di dati e informazioni (non visualizzabili agevolmente su dispositivi con schermi di piccole dimensioni), privilegiando modalità di pubblicazione ipertestuali e classificazione dei contenuti attraverso tag. Tali esigenze potrebbero trovare una loro compiuta soddisfazione attraverso il rilascio di app per dispositivi mobili che agevolino in tutto o in parte la navigazione nei contenuti di “Amministrazione Trasparente”, ma anche da questo punto di vista una necessaria precondizione sarebbe ulteriore passo verso la standardizzazione. In termini generali, e tenendo conto di tendenze internazionali nonché di specifici obiettivi anche previsti nel sistema italiano in materia, una riflessione con le istituzioni competenti andrebbe fatta anche in merito alle potenzialità che le tecnologie di cloud computing e cloud repository offrirebbero nell’organizzazione, nella gestione e nella fruibilità dei dati rilasciati dalle amministrazioni. Per utilizzatori “abituali” dei contenuti di “Amministrazione Trasparente” (ma anche per gli operatori pubblici preposti ad attività di vigilanza) potrebbero essere di grande utilità strumenti che informino dell’avvenuto aggiornamento/integrazione di determinati contenuti, attraverso notifiche “push” con strumenti consolidati e di quasi universale diffusione come email e SMS o attraverso la modalità dei Feed RSS, utilizzati ampiamente soprattutto nel settore dei media e dell’informazione online e per estensione potenzialmente applicabili con relativa semplicità tecnologica anche a determinate sottosezioni di “Amministrazione Trasparente”. Vi è da dire, peraltro, che, come giustamente segnalano alcuni RPCT, non tutti i cittadini o in generale gli stakeholder sono “addetti ai lavori”, come coloro che lavorano nel mondo amministrativo/istituzionale, in grado di interpretare e comprendere alcune tipologie di dati e documenti. Si pone e progressivamente si porrà sempre di più l’esigenza, a cui dare una risposta per non cadere in una sorta di autoreferenzialità della pubblica amministrazione e dei suoi operatori/addetti, di organizzare e rappresentare i dati e le informazioni attraverso infografiche, grafici, schemi, etc. che ne aumentino la fruibilità e ne facilitino la comprensione rendendola più immediata “at a glance”. Per alcune tipologie di dati la rappresentazione attraverso infografiche si salda direttamente al tema della georeferenziazione, ovvero la possibilità di ubicare geograficamente (e graficamente con rappresentazioni dinamiche https://opencoesione.gov.it/it/ ) una informazione al fine di renderla meglio fruibile. Anche in questo caso si tratta di tecnologie già presenti e di ampia diffusione, peraltro già implementate con successo in casi analoghi (si veda ad esempio il già citato http://soldipubblici.gov.it), per le quali non occorrono grandi investimenti né è necessario in prima istanza modificare il quadro normativo vigente. Disporre di grandi quantità di informazioni, anche laddove ne sia agevolata la reperibilità e fruibilità, può non essere sufficiente per alcune tipologie di dati che possono supportare i processi decisionali o che devono “parlare” sia della quantità sia della “qualità” di un fenomeno per permetterne ad esempio una valutazione. In tali contesti al vastissimo patrimonio informativo rilasciato tramite gli obblighi di pubblicazione potrebbero essere applicati strumenti di sintesi dei big data, di data mining e/o si potrebbero realizzare delle “scorecard”, dei “cruscotti” che riassumano in pochi indicatori sintetici una grande quantità di informazioni per rivelare “immediatamente” una certa conoscenza di particolare rilevanza. Si tratta di spunti affascinanti, per le quali tutte le tecnologie sono già disponibili a basso costo e la cui prima introduzione, anche sperimentale, non richiederebbe probabilmente modifica del quadro normativo vigente. Per questo motivo si è ritenuto di valorizzarle all’interno della presente analisi e più in generale nel contesto del Progetto Trasparenza, sia perché sono insite in uno dei suoi obiettivi – immaginare la trasparenza amministrativa del domani – sia perché possono essere un utile bagaglio concettuale di riflessione per impostare le prossime fasi del Progetto, tra cui la campagna di ascolto di altri portatori di interesse, i giovani e gli studenti in primis, che, per definizioni, saranno i “fruitori della trasparenza del domani”.m
Alcune riflessioni e idee relative alla Trasparenza innovativa :
“Potrebbe essere valutato il superamento della pubblicazione dei dati in formato tabellare direttamente su pagina web, in quanto tale modalità non risulta più coerente proprio con le caratteristiche dei siti web. Questi ultimi sono infatti particolarmente orientati alla modalità cd. mobile first, che richiede a sua volta un’agevole visualizzazione del dato compatibilmente con le funzionalità dello strumento di consultazione. In via esemplificativa, risulterebbe favorita la lettura delle informazioni inerenti a organi politici e a dirigenti accedendo direttamente al nominativo di interesse, che sarebbe rispettivamente collegato con apposito link ai documenti di pertinenza. La parte relativa alle Opere pubbliche, che contempla Tempi costi e indicatori di realizzazione delle opere pubbliche in corso o completate, potrebbe essere gestita non tramite formato tabellare bensì ricorrendo alla georeferenziazione del dato a cui collegare le varie informazioni”.
“L’unicità della piattaforma potrebbe offrire la possibilità di far usufruire servizi personalizzabili a cittadini e imprese (notifiche su mail e/o SMS)”.
“Creare “cruscotti” di dati, in formato sinottico e di facile comprensione, aggregando dati e informazioni di sezioni e sottosezioni in modo tematico e focalizzando il “bisogno informativo” di chi accede. Ciò consentirebbe di rendere maggiormente utile il dato pubblicato. A titolo esemplificativo, sono presenti tutti i dati relativi al bilancio, manca però una griglia o schema di sintesi in grado di illustrare, anche graficamente, le informazioni chiave per comprenderne il significato. Al cruscotto potrebbero essere connessi anche brevi commenti con intento didascalico e, anche utilizzando elementi grafici, potrebbero essere costruiti “percorsi” informativi”.
“La possibilità, a questo punto, di scaricare su mobile apposite APP, o più semplicemente di mettere in contatto diretto l’utente/cliente con il servizio desiderato, darebbe nel contempo la spinta necessaria anche alla piena conoscibilità della trasparenza amministrativa”.
Fonte: Anac Progetto trasparenza > Monitoraggio conoscitivo sulla esperienza della trasparenza
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