Dalle risposte di alcuni RPCT emerge il tema della complessità informativa che si produce all’esito dell’applicazione del quadro normativo vigente, a causa della molteplicità degli obblighi di pubblicazione, e della conseguente difficoltà da parte degli utenti di orientarsi tra i dati e documenti presenti sui siti istituzionali. Avendo selezionato nel campione dei soggetti a cui si è sottoposta la survey rappresentanti di amministrazioni consistenti e articolate sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista dei servizi offerti, e dunque con copiosa produzione di dati e documenti da pubblicare, alcuni dei riscontri ottenuti hanno indugiato particolarmente sul tema, fornendo spunti di riflessione. In termini generali, infatti, vi sono due modi potenziali per frustrare il bisogno informativo, non pubblicare un dato/documento o “nasconderlo” in un patrimonio informativo sconfinato e di difficile navigazione. In questo secondo caso si tratta del tema generale dell’“entropia”, studiato nell’ambito della teoria dell’informazione, di cui bisogna tener conto se si vuole che al modello teorico e normativo della trasparenza amministrativa, pensato per facilitare l’accesso ai dati e documenti della pubblica amministrazione, possa corrispondere una “trasparenza in pratica” che consenta di raggiungere effettivamente tale obiettivo. Nel corso della stessa attività di vigilanza dell’ANAC appare spesso difficoltoso orientarsi all’interno delle sezioni “Amministrazione Trasparente” di alcuni enti e in alcuni casi raggiungere documenti e dati che pure sono pubblicati. Quasi sempre la difficoltà nel reperire un documento comunque pubblicato non è frutto di una strategia deliberata, ma è l’esito della complessità del sistema degli obblighi di pubblicazione e della scarsità di risorse in termini economici, di personale e di tempo di alcune amministrazioni che non hanno la possibilità di organizzare i contenuti di Amministrazione Trasparente e/o non hanno sistemi automatizzati e funzionalità di ricerca che ne facilitino il reperimento. Una riflessione sulla semplificazione complessiva del sistema, unitamente alla standardizzazione di alcuni contenuti ed alla messa a disposizione di soluzioni tecnologiche, è un tema che deve essere tenuto presente in qualsiasi riflessione sulla “trasparenza del domani”. Una riduzione degli obblighi di pubblicazione, accompagnata da una maggiore qualificazione anche attraverso la standardizzazione di quelli residui, infatti, permetterebbe di superare quella che in alcuni casi si configura come “opacità per confusione” (cfr. Cons. Stato, sez. I 18 febbraio 2016, n. 343) in base all’assunto per cui l’eccesso di dati pubblicati si pone quale fattore che osta ad un’effettiva trasparenza favorendo processi di migrazione dell’utente al di fuori della pagina “Amministrazione trasparente”, dove quello stesso dato è reperibile in maniera più rapida ed intuitiva.
Di segutio alcune riflessioni dei RPCT
Fonte: Anac Progetto trasparenza > Monitoraggio conoscitivo sulla esperienza della trasparenza
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