FATTO

Con nota del xxx, veniva richiesto parere giuridico – legale in relazione alla gara in oggetto, di talché veniva evidenziato quanto segue:

• L’Unione dei Comuni xxx avviava la procedura di gara per l’affidamento dei Servizi di gestione dei rifiuti e di igiene urbana nel territorio dei Comuni di xxx e xxx, con aggiudicazione mediante il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa.

• La Commissione di gara, dopo aver visionato e verificato le offerte tecniche pervenute nei termini prescritti, procedeva all’aggiudicazione definitiva in favore dell’Impresa xxx Srl, prima classificata, con il punteggio di 95,18/100,00.

• In data xxx, l’impresa xxx coop. soc., seconda classificata con il punteggio di 94,43/100,00, ai sensi dell’Art. 13 del D.Lgs. 163/2006, formulava richiesta di accesso a tutti gli atti di gara.

• La richiedente specificava anche che il giorno xxx, un proprio delegato si sarebbe recato presso la sede dell’Unione al fine di ritirare i precitati atti e, in aggiunta, visionare le offerte tecniche di tutte le imprese partecipanti alla gara.

A fondamento delle proprie pretese, l’impresa xxx coop. soc. asseriva quanto segue:

1. “la Commissione di gara deve ottemperare agli obblighi di legge sulla valutazione delle offerte anomale;

2. la determinazione di aggiudicazione definitiva è in palese contrasto con le risultanze di gara;

3. se le soglie di anomalia (4/5 dei punteggi tecnici ed economici) sono, 56 punti (4/5 di 70 punti) per l’offerta tecnica e 24 punti (4/5/ di 30 punti) per quella economica, emerge che tali soglie sono state superate, non solo dall’aggiudicataria, ma anche dalla seconda, terza, quarta e quinta classificata”.

Tanto premesso, la xxx coop. soc. invitava, la stazione appaltante ed i Comuni interessati, a procedere/richiedere l’annullamento in autotutela della determinazione di aggiudicazione definitiva.