Fonte: La Voce del trentino.it

Ieri mattina Alessio Migazzi, (foto) ex presidente della Comunità della Val di Sole ed ex consigliere di minoranza del Comune di Peio, è stato assolto dall’accusa per falso in induzione nel processo di primo grado.

Migazzi, difeso dall’avvocato Giovanni Rambaldi, era accusato di aver indotto in errore chi aveva approvato il piano di prevenzione della corruzione della Comunità di Valle 2014-2016, ovvero la giunta, senza che alla delibera fosse allegato il piano stesso.

La sentenza ha accolto la tesi della difesa dell’ex presidente della Comunità di Valle che sosteneva come la posizione di Migazzi fosse speculare a quella degli altri membri della giunta e addossa la responsabilità ad Alberto Gasperini, altro imputato nel processo che doveva rispondere della stessa accusa.

Ai tempi della vicenda Gasperini era segretario della Comunità, mentre attualmente è segretario della Gestione associata dei Comuni dell’Alta Val di Sole.

Difeso dagli avvocati Giampiero Mattei e Stefano Ravelli, Gasperini è stato ritenuto responsabile per falso in induzione ed è stato condannato a un anno di reclusione a pena sospesa e a un anno di interdizione dai pubblici uffici.

Contro la pena Gasperini ricorrerà in appello, poiché secondo la difesa la vicenda nasce dal fatto che la nuova segretaria di Comunità, subentrata al collega, non abbia trovato il piano e abbia quindi ipotizzato che non fosse stato steso.

Questo nonostante alcuni testimoni, tra cui il presidente e il responsabile finanziario, abbiano confermato di averlo visto.

La questione del Piano anticorruzione era stata sollevata dall’allora deputato alla Camera del Movimento 5 Stelle per la circoscrizione del Trentino Alto Adige e attuale Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta Riccardo Fraccaro.

Il Movimento aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti per tutte le Comunità inadempienti, mentre per la Comunità della Val di Sole aveva inoltrato anche un esposto alla Procura della Repubblica, che aveva avviato le indagini chiedendo, infine, il rinvio a giudizio per Migazzi e Gasperini.

Migazzi si è detto soddisfatto dell’assoluzione piena e di aver visto riconosciuta la sua buona condotta, della quale è sempre stato convinto.