In forza del protocollo di intesa fra Direzione Nazionale Antimafia (DNA) e Autorita' Nazionale Anticorruzione (ANAC), la DNA puo' accedere alle informazioni disponibili presso il Casellario delle Imprese e la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, gestite dall’ANAC, per svolgere approfondimenti sugli operatori economici vincitori di appalti e accertare eventuali collegamenti con organizzazione mafiose.
L’ANAC, da parte sua, e' tenuta a inoltrare periodicamente alla DNA le informazioni rilevanti in suo possesso, comprese le comunicazioni ricevute dalle Procure della Repubblica attinenti inchieste per reati di corruzione e gli operatori economici segnalati dalle Direzioni Distrettuali Antimafia che non risultano aver denunciato richieste estorsive all'autorita' giudiziaria.
Come si legge sul sito istituzionale dell'Autorita', si tratta di una collaborazione per fronteggiare l’espansione economica della criminalita' organizzata che, come riscontrato nei procedimenti giudiziari, ricorre sempre piu' spesso alla corruzione per assicurarsi il controllo dell’azione amministrativa.
L'accordo di collaborazione e' stato concluso ai sensi dell’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i., il quale prevede che le amministrazioni pubbliche possano concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento, in piena collaborazione, di attivita' d’interesse comune.
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