CONSIP - QUADERNI - 1/2016
ABSTRACT
Il lavoro analizza il nesso esistente tra il ricorso da parte dei Comuni agli strumenti “centralizzati” per l’acquisto di beni e servizi (nello specifico, ai contratti quadro aggiudicati da Consip a livello centrale) e il contesto in cui tali amministrazioni operano.
Pur tenendo conto di un’ampia serie di fattori, istituzionali e socio-economici, che possono spingere verso un maggiore o minore ricorso ad acquisti tramite Consip, il lavoro si concentra sul legame tra tale scelta e la presenza di criminalita’ a livello locale.
Utilizzando le informazioni di un set unico di dati, l’analisi empirica mostra come vi sia una relazione non monotona tra la scelta delle amministrazioni comunali di demandare a terzi le procedure di aggiudicazione delle forniture di beni e servizi e varie misure di criminalita’.
In particolare, soltanto in corrispondenza di bassi livelli di criminalita’ un aumento dei fenomeni delittuosi accresce la frequenza con cui viene demandata a un terzo soggetto la selezione del fornitore, in connessione alla possibilita’ di limitare gli accresciuti rischi di inefficienza (passive waste) che altrimenti si configurerebbero.
Di contro, in corrispondenza di livelli elevati di criminalita’, il nesso si inverte, segnalando una crescente propensione a mantenere una gestione autonoma degli acquisti, che potrebbe essere connessa alla possibilita’ di estrarre parte delle relative rendite (active waste).
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