Con nota del xxx, il Responsabile del Servizio Amministrativo evidenziava quanto segue.

La sig.ra xxx stipulava un contratto di affitto di azienda con la societa' xxx, cooperativa di consumo per soci e non soci, sita in via xx/xx, xxx (xx).

Nell’atto sopra citato, l’oggetto dell’affitto si riferiva “all’attivita' di bar con possibilita' di cucina, unitamente al locale in cui viene esercitata l’attivita'”. La xxx, parte affittante, non aveva mai richiesto al Comune l’autorizzazione ad esercitare l’attivita' di somministrazione alimenti e bevande.

In data 07.10.2016, la sig.ra xxx presentava, in qualita' di titolare di “Bar xxx”, ditta individuale con sede legale in xx (xx), xxx xx/x (iscrizione al Registro Imprese della Camera di commercio di xx n. xxx e iscrizione al Repertorio Economico e Amministrativo REA n. xxx) la segnalazione modello A, di avvio nuova attivita' di somministrazione alimenti e bevande, e non una SCIA modello B di subingresso per affitto d’Azienda.

In particolare, la SCIA aveva ad oggetto l’avvio di nuova attivita' economica in campo alimentare di trasformazione e/o somministrazione di alimenti nella ristorazione pubblica, con segnalazione certificata inizio/modifica attivita' (SCIA). L’attivia' unica o prevalente oggetto della suddetta SCIA veniva indicata in “bar e caffe' - preparazione di panini e cibi caldi confezionati” (anno iscrizione CCIAA: 2017, codice ATECO n. 56.30.00, anno 2007) con descrizione merceologica “bar e altri esercizi simili senza cucina”.

La sede di svolgimento dell’attivita' urbana veniva individuata nell’unita' immobiliare urbana Cod. catastale xxx, sez. Lav, foglio xx, n. xx, sub. xx, in via xx, xx(xx).

Tanto premesso, la Responsabile del Servizio Amministrativo chiedeva chiarimenti sulla correttezza della procedura attivata dall’affittuario con il Mod. B e sulle eventuali integrazioni da richiedere ai soggetti coinvolti.